di Adriano Cisternino

Presentato ieri, nella sala multimediale del Palazzo del Consiglio Comunale, in via Verdi, il 1° Memorial Geppino Silvestri che si svolgerà sabato 20 nella sala Mediterranea della palestra della Napoliboxe in vico Sottomonte ai Ventaglieri.
La manifestazione si articolerà si tre momenti. Apertura con alcuni incontri dilettantistici (ore 18,30), seguirà la proiezione del documentario “Il ring scomparso” di Fabrizio Bancale (ore 20) e conclusione con tre incontri professionistici culminanti nella finale di Coppa Italia dei pesi gallo fra il napoletano Ciro Pariso e l’umbro Massimo Deidda, sulla distanza delle otto riprese.


Lino Silvestri, figlio di Geppino ed allenatore della Napoli Boxe, ha illustrato il programma della manifestazione di sabato che si inserisce in un progetto per la crescita e la valorizzazione dei giovani pugili  professionisti napoletani. Oltre a Pariso, infatti sabato combatteranno il peso medio Pasquale Parmigiano ed il supermedio Sergio Contino.
Rievocata poi la figura di Geppino Silvestri (scomparso il 19 marzo 2007), che fondò la Fulgor nel ’53 e per quasi cinquant’anni  forgiò pugili diventati campioni come Oliva, Cotena e tanti altri, alcuni dei quali erano presenti ieri in sala come Mario Lamagna, Alfredo Raininger, Ciro De Leva, Ciro Bottino, al fianco di altri ex-campioni come Enzo Guerra e Luigi Fasulo
Sono stati proiettati poi alcuni stralci del documentario “Il ring scomparso”, che ripercorre la storia del pugilato a Napoli dal dopoguerra agli anni ’60, con testimonianze del maestro Geppino Silvestri e di numerosi pugili dell’epoca. Quindi il presidente del Consiglio Comunale, Leonardo Impegno, ha sottolineato l’importanza dei valori morali della boxe e, in genere, degli sport cosiddetti “minori”.
La conferenza si è conclusa con l’attore-regista Antonello Cossia, figlio dell’ex-pugile Agostino (olimpico a Melbourne ’56), che ha letto alcune pagine del suo lavoro “A fronte alta” ispirato all’impresa sportiva del  padre, primo pugile napoletano partecipante ad un’olimpiade.

 

Di Alfredo