Il 2 febbraio del 1994 Massimiliano “Momo” Duran era chiamato a difendere il titolo europeo dei Massimi Leggeri da un avversario durissimo: si trattava del nero inglese Carl “The Cat” Thompson, un atleta di 30 anni che stava bruciando le tappe dopo una lunga carriera nella kick boxing. L’inglese oltre a essere lo sfidante ufficiale era classificato ai primi posti della graduatoria mondiale. Duran, ex campione del mondo, aveva conquistato il titolo europeo con un perentorio ko imposto all’inglese Derek Angol.


Ancora una volta era Ferrara ad ospitare uno dei suoi figli prediletti. Quella sera non andò bene all’italiano che nell’ottava ripresa si lasciò sorprendere da una combinazione, culminata con un destro alla mascella che lo mise irrimediabilmente ko. Eppure all’inizio di quel round erano in pochi a scommettere per l’inglese, perché il Duran di quella sera era il miglior Duran visto. Thompson aveva un incredibile fisico, era più basso ma molto più robusto del nostro campione. Massimiliano quella sera aveva interpretato il match in maniera perfetta: il suo bel jab sinistro stavolta era accompagnato da un destro che creava non pochi problemi all’avversario. L’inglese a tratti faceva l’effetto di un principiante di fronte al suo maestro andando spesso a vuoto grazie all’abilità di “Momo”.  Sul finire della settima ripresa Thompson era centrato da una serie a due mani, che gli aveva gonfiato entrambi gli occhi. Nessuno a quel punto poteva immaginare che l’ottava ripresa sarebbe andata a finire così con il nostro pugile chiaramente in vantaggio ai punti. Forse è stata la sicurezza a tradire Duran, che si lasciò sorprendere perdendo il match e il titolo. Thompson nel 1997 conquisterà il titolo mondiale della categoria per la IBO e si toglierà anche la soddisfazione di battere prima del limite David Haye, che diventerà campione dei massimi per la WBA, ma verrà battuto da Wladimir Klitschko.

 

Di Alfredo